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Report: Linux Day 2014
Sabato 25 ottobre 2014 si è svolta la quattordicesima edizione del Linux Day, la principale manifestazione italiana sul software libero. E negli scorsi mesi sono stati erogati due distinti questionari, uno agli organizzatori delle quasi 100 istanze locali dell’iniziativa ed uno a coloro che vi hanno partecipato in veste di visitatori, con lo scopo di analizzare e misurare l’impatto che anche quest’anno l’evento ha avuto.
Pubblichiamo oggi i risultati raccolti, miscelati nel Rapporto Linux Day 2014, che presenta entrambi i punti di vista per una visione di insieme completa. Nel bene e nel male, e con qualche considerazione finale sul futuro dell’iniziativa.
Approfittiamo per ricordare che il prossimo Linux Day si svolgerà sabato 24 ottobre 2015, come sempre in tutta Italia. Per aggiornamenti è possibile seguire il sito web dedicato, l’account Twitter, la pagina Facebook, la pagina Google+, o la mailing list di coordinamento.
Uno per Tutti
In Italia, contrariamente a molti altri Paesi, ci sono dozzine di gruppi locali di promozione a Linux ed al software libero che conducono le attività più disparate: corsi, sportelli periodici di assistenza, il Linux Day e diversi altri tipi di incontri e iniziative.
Non tutti sono costituiti in associazioni, e spesso - soprattutto tra i più giovani - si preferisce un approccio informale: un gruppo di persone, una mailing list, e chi vuole può partecipare anche solo occasionalmente. Tale assetto, assolutamente lecito e legittimo ed anzi consigliabile appunto a chi sta avviando un nuovo LUG e non vuole barcamenarsi tra gli adempimenti burocratici di una associazione propriamente detta, presenta un unico grosso limite: non esistendo un soggetto giuridico di riferimento è più difficile avere rapporti col proprio Comune e con altri enti, sia statali che di altro genere.
Ed è qui che interviene Italian Linux Society, nella sua perenne missione di dare supporto alle realtà che agiscono sul territorio in nome del software libero. Laddove esista un gruppo informale che voglia relazionarsi con le proprie istituzioni locali, magari per chiedere un patrocinio, o degli spazi, o per partecipare ad un progetto cittadino strutturato, ILS si offre come soggetto di riferimento cui intestare procedimenti, carte, moduli, ed insomma cui delegare le incombenze amministrative formali. In questo modo sarà possibile avere una realtà giuridica di appoggio, e di fatto agire con i mezzi e l’autorità di una associazione a pieno titolo pur non dovendo assumerne direttamente gli oneri.
Per accedere a tale opportunità è richiesto che almeno un membro del gruppo sia iscritto ad Italian Linux Society, affinché ne sia portavoce e referente locale, e sottoporre le proprie richieste al Consiglio Direttivo (all’indirizzo ils-cd@linux.it). Per i gruppi che invece già sono costituiti in associazione, ricordiamo la possibilità di aderire alla crescente rete ILS semplicemente sottoponendo richiesta di iscrizione all’indirizzo direttore@linux.it.
Un Anno con ILS
Italian Linux Society è stata fondata a Savona nel 1994, dunque quest’anno ha compiuto 20 anni. Ma non siamo qui a raccontarvi del passato, di quei pionieri che ancor prima della diffusione del web già promuovevano un sistema operativo - ed una “filosofia” della condivisione di strumenti e conoscenze - al secolo esotico e misconosciuto persino agli addetti ai lavori ma che nel corso degli anni ha radicalmente cambiato non solo il mondo dell’informatica ma, con le sue numerose influenze culturali, l’intero approccio alla cultura digitale. O almeno, non lo raccontiamo oggi.
Oggi passiamo in rassegna le attività svolte nel corso del 2014, anno particolarmente intenso e prodigo di iniziative, ed anticipiamo i contesti in cui l’impegno dovrà restare alto nel 2015. In ordine sparso:
- il motto "Con Linux Puoi" ha accompagnato l'uscita di scena di Windows XP, vetusto sistema operativo oramai abbandonato da Microsoft e da tutti i produttori di hardware e software. Ma ancora vediamo in giro moltissime istanze di questa oramai insicura ed instabile piattaforma, e molto lavoro ci sarà da fare nel 2015 per informare e sollecitare l'abbandono effettivo anche da parte del pubblico (magari in favore di Linux!)
- nel 2014 hanno abbondato gli appelli nei confronti delle istituzioni: prima con una lettera al Governo Renzi, poi con la massiccia partecipazione alla consultazione sulla scuola promossa dal Ministero dell'Istruzione con la contro-campagna "La Libera Scuola", e più recentemente la lettera aperta di commento al piano sulla "Strategia per la Crescita" di AgID. Come associazione di riferimento nazionale è nostro dovere continuare a rammentare ai nostri rappresentanti e funzionari l'interesse economico, politico e strategico del software libero e opensource nella pubblica amministrazione, a scuola, e in tutti i settori critici d'impiego della tecnologia informatica
- la campagna "Sistema Inoperativo" sul rimborso delle licenze di software pre-installato benché non richiesto, è rapidamente divenuta virale presso il pubblico sensibile all'argomento. Nel corso del prossimo anno sarà prioritario insistere verso i produttori ed i distributori di PC affinché prendano atto di questo diritto, sancito dalla Cassazione, e siamo certi che non sarà facile. Nel frattempo, possiamo consigliarvi per i vostri prossimi acquisti di consultare la classifica dei produttori più Linux-friendly
- abbiamo celebrato i primi 2000 iscritti alla nostra newsletter (ad oggi, quasi 3000) con un questionario pubblico, che ha fatto emergere molti aspetti inediti sulla community di persone che hanno scelto Linux ed il software libero
- impossibile non citare, come sempre, il Linux Day, manifestazione nazionale sostenuta da Italian Linux Society ma organizzata in primis dai gruppi di promozione locale e giunta alla sua quattordicesima edizione. Nelle prossime settimane condivideremo dati e misure più precise sui risultati del 2014
Ringraziamo chi ho sostenuto, supportato o ispirato le nostre attività, tra cui ADUC, Wikimedia Italia, LPI e Carrara Computing International. Ma anche i Linux Users Groups che ogni giorno operano nelle rispettive città in favore del software libero, i FabLab e i CoderDojo che hanno preso parte alle varie istanze locali del Linux Day 2014, e tutti coloro (tantissimi!) che in vario modo - sui social network, le mailing list, il passaparola - ci hanno aiutato a divulgare il nostro messaggio.
Chi volesse partecipare ancora più attivamente alle nostre iniziative, o meglio ancora aiutarci a studiarne di nuove, è natualmente possibile iscriversi per l’anno 2015 ad Italian Linux Society utilizzando l’apposito form online, come individuo o come associazione.
Crescita Digitale 2014-2020
A metà novembre l’Agenzia per l’Italia Digitale, ente strumentale della Presidenza del Consiglio rivolto alla promozione e all’accelerazione della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese italiane, ha pubblicato un documento programmatico che riassume le strategie chiave che verranno adottate nel prossimo lustro per accrescere il ruolo delle tecnologie nel nostro Paese, ma anche la consapevolezza nei loro confronti ed il loro impatto sull’economia locale.
Incredibilmente tra i fattore determinanti enumerati nel documento non appare sotto nessuna forma il software libero ed opensource, che invece è stato riconosciuto in altre sedi - non ultime, le Linee Guida emanate dall’Agenzia stessa nel 2013 per il riuso di software - come elemento di valenza strategica per garantire interoperabilità, indipendenza e sostenibilità degli strumenti tecnologici adottati dalle amministrazioni pubbliche.
Di seguito la risposta di Italian Linux Society alla consultazione attualmente in corso sui contenuti del suddetto piano strutturale, con alcune considerazioni di ordine generale ed alcune proposte mirate.
Il documento “Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020” del 6 novembre 2014, condiviso per la pubblica consultazione sul sito dell'Agenzia per l'Italia Digitale, pur affrontando il tema della digitalizzazione del nostro Paese sotto numerosi ed importanti aspetti manca a nostro avviso di citare un fattore cui ampio spazio era invece stato dato da precedenti assetti strategici dello stesso tenore e che, soprattutto negli ultimi mesi, sempre più ha interessato Pubbliche Amministrazioni di ogni dimensione e grado, italiane ed europee: il software libero e opensource. Dati i benefici (empirici e teorici, di breve e lungo periodo, tecnici e monetari) portati sia all'amministrazione che al sistema economico dall'adozione di tale modello di sviluppo e condivisione – certamente già noti ad AgID – sorprende constatare che tale princìpio non sia affatto contemplato in un documento le cui premesse ed i cui obiettivi sono i medesimi che da sempre vengono associati ad esso. Come può crescere l'economia locale del Paese se i fondi da destinare al settore vengono spesi per acquistare prodotti esteri, o il cui costo di licenza è spesso reiterato nel tempo senza dare alcun valore aggiunto? Come possono crescere le competenze se Ricerca & Sviluppo sono sistematicamente delegate ad un pugno di società fondate sul monopolio, il lock-in e la segretezza? Come è possibile intervenire in modo rapido ed efficiente sull'interoperabilità delle procedure e delle informazioni tra diverse amministrazioni se algoritmi e formati non sono immediatamente accessibili e condivisi da parte di chi vuole implementarli ed integrarli in nuove ed innovative soluzioni? Per questi e per altri motivi, chiediamo che all'interno del documento programmatico in oggetto:In questo quadro di riferimento, e data la necessità evidente di una radicale accelerazione in tema di digitalizzazione dell'amministrazione, invitiamo l'Agenzia per l'Italia Digitale a valutare anche la possibilità (e l'opportunità) di dedicare parte della propria dotazione finanziaria all'implementazione di uno stack applicativo completo orientato ai piccoli e medi comuni, da sviluppare secondo i canoni del modello opensource e da rilasciare in licenza libera, da mettere a disposizione degli enti stessi e degli operatori di mercato a loro supporto. Uno strumento di tal fatta rappresenterebbe un veloce, efficiente e vantaggioso canale per esporre ai soggetti più modesti – e dunque individualmente con minori risorse economiche, tecniche ed umane – tutte le funzioni auspicate oggi nella Strategia, già integrate con i protocolli e le interfacce previste e promosse da AgID, da far successivamente evolvere in maniera controllata eppur coordinata; esso sarebbe il “sistema operativo” della PA in Italia. La Crescita Digitale deve necessariamente passare per una evoluzione di carattere culturale, per cui la soluzione tecnica e tecnologica non sia vista come un prodotto ma come una risorsa. Da condividere, integrare, espandere e migliorare. Non un traguardo fine a sé stesso, ma una base su cui costruire.
- vengano esplicitati l'impiego di licenze libere e l'adesione al modello di sviluppo opensource come requisiti per il software sviluppato ed adottato nel contesto del piano strategico sotto la supervisione e con il contributo di AgID
- la base applicativa dell'Anagrafe della Popolazione Residente, ed i relativi protocolli e componenti, siano pubblicati con una licenza libera e aperta, per permettere l'integrazione con altri applicativi paralleli e complementari vitali per il funzionamento delle amministrazioni locali
- le risorse destinate alla formazione sulle competenze digitali siano espressamente in favore non di specifici prodotti di specifici vendor ma di soluzioni libere, aperte, pubbliche e riusabili
- venga inclusa tra i parametri di monitoraggio la ricaduta sul territorio delle spese fatte in campo ICT da parte delle amministrazioni: i soldi spesi in licenze di applicazioni prodotte e vendute da soggetti esteri rappresentano una perdita secca nella bilancia economica, e di nessun vantaggio per la comunità locale
Pillole di WiiLDOS
La mailing list “wii libera la lavagna” è la più importante community italiana di discussione sul tema del software libero a scuola, ma non solo: sulla lista transitano quotidianamente segnalazioni di risorse didattiche liberamente fruibili online, annunci di applicazioni libere, notizie di attualità, richieste di supporto tecnico, commenti ed opinioni. Certamente il luogo (virtuale) ideale dove reperire competenze specifiche sull’argomento, ed incontrare tante persone appassionate ed interessanti.
La sua unica debolezza è proprio il suo stesso successo: seguire le decine di mail che ogni giorno vengono inviate al gruppo non è sempre semplice, soprattutto per chi è meno avvezzo alla mailing list - da sempre, canale preferenziale di pressoché ogni comunità opensource - come strumento di scambio e condivisione. Con l’intento di rendere più morbido l’impatto con questa dinamica e vivace realtà da oggi Italian Linux Society introduce nella sua newsletter mensile la rubrica “Pillole di WiiLDOS”, con un riassunto dei messaggi più rilevanti ed interessanti passati nei precedenti 30 giorni: un modo per dare risalto e visibilità alle questioni di maggiore impatto, esponendole agli oltre 2700 iscritti alla newsletter ILS, pur evitando di dover leggere e filtrare centinaia di messaggi.
Chiaramente consigliamo comunque a tutti di iscriversi alla mailing list “wii libera la lavagna”, per poter partecipare attivamente, poter a propria volta segnalare contenuti interessanti o chiedere supporto, e non perdere nessuna delle discussioni di passaggio.
E’ possibile iscriversi alla newsletter mensile (e contestualmente agli annunci degli eventi territoriali) su questa pagina.
La Libera Scuola: Atto Secondo
Si è conclusa sabato la consultazione pubblica “La Buona Scuola”, indetta dal Ministero dell’Istruzione per raccogliere spunti e proposte per migliorare e rinnovare il sistema scolastico italiano. Cui Italian Linux Society (col sostegno di Wikimedia Italia) ha risposto con “La Libera Scuola”: cinque proposte semplici ed immediatamente attuabili per favorire e supportare la diffusione del software e dei contenuti liberi in un contesto sensibile come la scuola.
Le proposte hanno ricevuto un gran numero di voti e commenti, primeggiando nelle rispettive categorie, e più in generale non sono mancati riferimenti al software libero e aperto anche in altri propositi pubblicati sul portale. E’ evidente un diffuso interesse ed una generale attenzione sul tema, che devono però ora trovare un riscontro pratico e tangibile.
Pertanto abbiamo oggi spedito due mail agli indirizzi di riferimento per le categorie “Meno costi per le famiglie” e “Programma Digital Makers” di “La Buona Scuola”, in cui si trovano le due proposte che hanno destato maggiori reazioni (rispettivamente quella sulla validazione dei libri distribuiti con licenza libera e quella sul catalogo di applicazioni libere certificate dal Ministero), per richiedere e sollecitare un intervento operativo su questi due fronti.
Di seguito i testi delle due lettere inviate, cui speriamo di ricevere presto risposta (e sulle quali continamo di tornare ad aggiornarvi presto).
Buongiorno, scrivo per conto di Italian Linux Society, l'associazione promotrice de "La Libera Scuola", campagna parallela a "La Buona Scuola" con la quale abbiamo avanzato e sostenuto cinque proposte in favore del software e dei contenuti liberi presso la popolare consultazione che si è chiusa sabato. Siamo lieti di constatare come alcune di queste abbiano avuto un discreto riscontro, ed in particolare quella dedicata alla pubblicazione di un catalogo di applicativi liberi e opensource specifici per la didattica "promossi" direttamente dal Ministero per l'Istruzione. https://labuonascuola.gov.it/area/m/1779/ Lo scopo di questa iniziativa sarebbe fornire un semplice ed immediato elenco di possibilità, selezionate tra quelle più utili e diffuse, che invoglino i docenti nostrani ad adottare o quantomeno provare applicazioni software libere (e dunque analizzabili a fini didattici, legalmente ridistribuibili agli studenti per l'utilizzo domestico, e sicure dal punto di vista della tutela delle informazioni) per lo svolgimento delle loro attività. Certo esistono già diversi "cataloghi" reperibili online e pubblicati da enti più o meno istituzionali, ma un riconoscimento diretto ed esplicito del Ministero nei confronti di un insieme mirato di applicativi sarebbe di grande aiuto per la popolosa comunità italiana a supporto al software libero, che ogni giorno opera con accrescere la consapevolezza sulla tecnologia e non di rado già oggi aiuta materialmente molte scuole per l'allestimento e la manutenzione di laboratori informatici didattici, in quanto rappresenterebbe un utilissimo strumento per favorire ed accelerare tale vitale processo. Siamo naturalmente a disposizione per collaborare su tale progetto, magari anche coinvolgendo la comunità WiiLDOS (la più grande ed attiva sul tema del software libero nella scuola, composta da centinaia di insegnanti e tecnici sensibili all'argomento) per stendere una prima bozza da portare alla vostra attenzione e valutare insieme. Grazie per l'attenzione, la collaborazione e l'opportunità di poter contribuire a migliorare il nostro sistema scolastico.
Buongiorno, scrivo per conto di Italian Linux Society, l'associazione promotrice de "La Libera Scuola", campagna parallela a "La Buona Scuola" con la quale abbiamo avanzato e sostenuto cinque proposte in favore del software e dei contenuti liberi presso la popolare consultazione che si è chiusa sabato. Siamo lieti di constatare come alcune di queste abbiano avuto un discreto riscontro, ed in particolare quella dedicata alla promozione dei libri di testo distribuiti in licenza libera. https://labuonascuola.gov.it/area/m/1778/ L'intento di questa proposta sarebbe quello di far emergere le numerose possibilità offerte dal patrimonio comune liberamente reperibile sul web, collaborativamente redatto e revisionato, già predisposto per l'utilizzo scolastico, da ciascuno acquisibile, modificabile nel formato e nei contenuti, fruibile in formato digitale o stampabile in proprio a costi contenuti. Purtroppo spesso tali risorse sono ignorate o peggio ancora ostacolate - per evidenti conflitti di interesse col mondo dell'editoria classica... - pur rappresentando una grande opportunità sia culturale che economica, ma certo la pubblicazione di una oggettiva e scientifica revisione da parte del Ministero per l'Istruzione di alcuni di questi libri permetterebbe una seria valutazione di tali opere e ne faciliterebbe la loro diffusione, con beneficio di tutti (in primis delle famiglie). Saremmo contenti di potervi inviare un paio di copie di Matematica C3 Algebra 1 Quinta Edizione, probabilmente uno dei più noti e popolari libri di testo in licenza libera ad oggi disponibili: recentemente ne abbiamo stampate alcune copie, appunto da far circolare a scopo dimostrativo, ogni volume è costato circa 9 euro IVA e spedizione incluse (ma chiunque può rivolgersi presso la stamperia che preferisce, il materiale è scaricabile gratuitamente e senza limitazioni da Internet) e appunto ciascun insegnante può liberamente scegliere quali parti stampare o magari fascicolarlo per renderlo più maneggevole. Grazie per l'attenzione, la collaborazione e l'opportunità di poter contribuire a migliorare il nostro sistema scolastico.
Grazie a tutti coloro che hanno sostenuto le proposte de “La Libera Scuola”, contribuendo a dar loro forza e diffusione!
Didattica Aperta 2014
Il 29 novembre, presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino, si terrà l’edizione 2014 di Didattica Aperta, annuale convegno itinerante sullo stato dell’arte del software libero nella scuola.
Immancabile uno spazio dedicato alla comunità WiiLDOS, la più grande ed attiva in Italia su questo tema, ma quest’anno in programma si trovano anche riferimenti a CoderDojo (il gruppo internazionale che organizza workshop di programmazione di base per bambini) ed al Movimento Maker, che lentamente ma inarrestabilmente sta invadendo il mondo della didattica con stampanti 3D ed elettronica opensource.
Un breve intervento sarà rivolto anche a “La Libera Scuola”, la risposta di Italian Linux Society all’appello del Ministero per l’Istruzione per raccogliere spunti e considerazioni sulla scuola italiana, ed al ruolo che la community linuxara nel suo insieme ha sull’innovazione nella didattica.
Sono invitati a partecipare in primis gli insegnanti che vorrebbero saperne di più sulle opportunità del software libero a scuola, ma anche studenti e genitori che vorrebbero contribuire a sostenere questa scelta.
Occhio alla Compatibilità!
Quando si acquista un nuovo computer con l’intenzione di usare Linux, oltre a eventualmente prepararsi a chiedere il rimborso delle licenze di software pre-installato ed indesiderato è comunque consigliato documentarsi preventivamente sulla compatibilità dell’hardware. A tutt’oggi, infatti, purtroppo non tutti i componenti e le periferiche godono di pieno supporto tramite drivers completamente liberi e opensource, per via delle resistenze dei produttori a rilasciare codice aperto (o anche solo documentazione dettagliata) per il funzionamento dei loro dispositivi.
Con l’obiettivo di facilitare questa fase è stata pubblicata una nuova sezione su LinuxSi, storico e popolare sito (da qualche tempo curato direttamente da Italian Linux Society) dedicato appunto a chi vuole un nuovo PC con Linux e cerca riferimenti e contatti: nella pagina “Produttori” è da oggi disponibile una panoramica dei più comuni e noti marchi di personal computer e notebook, classificati secondo la compatibilità dei rispettivi prodotti con Linux e disposti su una scala di immediata lettura.
Tale misura di compatibilità viene valutata su dati statistici, a partire dalle recensioni raccolte sull’utilissimo “h-node” (cui vi invitiamo a partecipare!), e benché certo non rappresenti un parametro preciso ed infallibile permette comunque di avere una idea dei migliori (o peggiori) produttori presso cui rivolgersi per l’acquisto di un computer che sia quanto più possibile utilizzabile fin da subito ed al pieno delle potenzialità con Linux.
Speriamo che questo nuovo strumento di analisi e comparazione possa aiutare qualcuno ad avere meno grattacapi con il suo prossimo nuovo computer. Acquistate consapevolmente!
La Libera Scuola: Aggiornamento
Un mese fa è stata annunciata “La Libera Scuola”, iniziativa di risposta alla quasi-omonima consultazione pubblica indetta dal Ministero dell’Istruzione per raccogliere proposte e spunti per migliorare e perfezionare il sistema didattico del nostro Paese.
Sui social network la campagna sembra aver avuto un discreto successo e a decine sono stati i “tweets” destinati al Presidente del Consiglio Matteo Renzi ed alla Ministra Stefania Giannini, al punto da sorprendere anche il team che segue appunto la community Twitter del MIUR. D’altra parte le nostre cinque proposte, riportate nel portale de “La Buona Scuola” (uno, due, tre, quattro e cinque), hanno ricevuto un gran numero di preferenze e risultano tra le più votate nelle rispettive categorie.
Nel frattempo Wikimedia Italia - referente per l’edizione italiana di Wikipedia, utilissima risorsa enumerata tra le principali su cui è possibile costruire una scuola libera - ha espresso vicinanza e sostegno all’iniziativa, estendendo la portata ed il peso della campagna di sensibilizzazione, e ci sono state recapitate 50 copie stampate di Matematica C3 Algebra 1, il primo (e forse il più conosciuto) volume della collana C3, costituita da libri per la didattica disponibili in licenza Creative Commons e dunque scaricabili gratuitamente, stampabili a basso costo, modificabili e personalizzabili secondo le esigenze del caso. Queste copie sono destinate a coloro che vogliono presentarle, materialmente e concretamente, presso gli uffici scolastici locali o gli assessorati comunali o regionali; la prima è stata portata al tavolo della Commissione “Scuola Digitale” del Comune di Torino, suscitando grande interesse e curiosità da parte dei dirigenti presenti. Chi fosse interessato a riceverne una gratuitamente può candidarsi scrivendo all’indirizzo direttore@linux.it.
Ringraziamo tutti coloro che hanno sostenuto l’iniziativa sinora, e vi invitiamo a continuare a farlo: la consultazione “La Buona Scuola” si chiude il 15 novembre, e fino ad allora è necessario ribadire l’importanza (tecnica, strategica, didattica ed economica) del software e dei contenuti liberi nella scuola.
Diritto al Rimborso
La notizia della sentenza della Cassazione secondo cui i consumatori hanno diritto al rimborso delle licenze Windows acquistate in modo coatto insieme ai nuovi computer ha avuto ampia risonanza su tutti i media, non solo quelli dedicati al settore informatico. Ma è adesso ora di pretendere che tale diritto sia fatto rispettare da parte dei produttori, che devono garantire chiare procedure di richiesta, modalità non inutilmente complesse, e compensi equi ed allineati al mercato.
E’ per questo che oggi l’Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori, insieme a Free Software Fondation Europe e Italian Linux Society, ha presentato all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato (AGCM) una esplicita richiesta ad intervenire nei confronti del reiterato ostruzionismo deliberatamente operato dai produttori, che mai si sono premurati di informare, assistere ed assecondare i consumatori nell’esercizio della legittima pratica.
Per l’occasione Italian Linux Society ha pubblicato la campagna divulgativa “Fatti Rimborsare il Sistema (in)Operativo!”, da condividere e propagare ad amici e conoscenti, mirata a sollecitare i produttori ad esprimersi in modo chiaro sulla questione. Perché una volta sancito il diritto al rimborso è ora indispensabile renderlo attuabile per davvero: un diritto nascosto e osteggiato di fatto non esiste.
Grazie ad ADUC per l’opera sinora svolta a tutela della libertà di tutti!