Voglia di Software Libero

Il Ministero per la Semplificazione ha pubblicato qualche dato sulle mail ricevute a seguito dell'appello lanciato il mese scorso al fine di coinvolgere i cittadini con idee e proposte finalizzate a migliorare la funzione ed il funzionamento della Pubblica Amministrazione in Italia. E salta all'occhio come tra i temi più spesso citati spontaneamente, al di fuori degli argomenti proposti, si trovi anche il software libero, presente in più di 1000 messaggi (compreso quello di Italian Linux Society) indirizzati negli ultimi 30 giorni a rivoluzione@governo.it Un numero che lascia pochi dubbi sulla diffusione e sulla capillarità del "fenomeno opensource", evidentemente sentito e percepito da una fetta consistente di cittadini a loro volta sempre più coscienti ed attenti al ruolo che la tecnologia ha nella nostra vita quotidiana.

Il software libero e opensource, che per sua natura è interoperabile, trasparente ed economicamente efficiente, è e deve essere lo strumento e la metodologia d'elezione con cui implementare la digitalizzazione di una Pubblica Amministrazione altrettanto interoperabile, trasparente ed efficiente. Le disposizioni normative in tal senso non mancano, la volontà popolare (evidentemente) neppure, è ora necessaria l'intenzione politica - condita da competenza e consapevolezza tecnica - per rendere operativi i proclami di innovazione e cambiamento.

Ci auguriamo che questa massiccia risposta pubblica venga interpretata come un segnale da parte del Governo, una presa di posizione che non può essere ignorata né tantomeno rimandata ulteriormente.