Consultazione AGCOM 2025 sul modem libero per le connessioni in fibra
Italian Linux Society ha partecipato alla consultazione pubblica AGCOM 31/25/CONS. Obiettivo: Libera scelta del modem anche per le connessioni in fibra.
All'inizio di aprile ILS ha inviato il suo contributo alla consultazione pubblica indetta dall'Autorità Garante per le Comunicazioni (AGCOM) con la delibera 31/25/CONS. Si tratta di un passaggio importante per rimuovere gli ultimi ostacoli alla piena applicazione della delibera 348/18/CONS (ribattezzata delibera "modem libero") che ha introdotto per gli utenti italiani, nel 2018, la libera scelta dei dispositivi di rete come modem e router, senza più il vincolo di utilizzare quelli forniti dall'operatore. Questa libertà di scelta è il primo, fondamentale passo per permettere agli utenti italiani di godere delle libertà del software anche nei propri dispositivi di rete.
Le osservazioni di Italian Linux Society per AGCOM
Per chi ha fretta e conosce già le "puntate precedenti", consigliamo di leggere il documento di Italian Linux Society a riguardo:
📄 consultazione AGCOM 2025 - memoria ILS.pdf
La memoria contiene le osservazioni che abbiamo fatto pervenire ad AGCOM.
Nel resto di questo articolo aggiungiamo un po' di contesto per capire meglio la situazione.
Nelle puntate precedenti…
Nella delibera AGCOM 348/18/CONS 2019, l'Autorità, su pressione degli operatori, ha deciso di emanare delle deroghe per le connessioni in fibra pura (FTTH, fiber-to-the-home) e per quelle wireless (FWA, fixed wireless access).
- Il "modem", nel caso delle connessioni FTTH, è rappresentato da un dispositivo denominato ONT (Optical Network Termination) a cui si collega da un lato il cavo in fibra ottica proveniente dalla "borchia" a muro con cui l'operatore tipicamente fa entrare la fibra in casa, e dall'altro lato il cavo ethernet verso il router.
- Nel caso delle connessioni FWA, il "modem" è un'antenna radio (spesso indicata con un termine generico nell'ambito del networking, ovvero CPE, Customer Premise Equipment), anche qui con uscita Ethernet verso il router.
- Ovviamente, "modem" e router possono anche essere integrati in un singolo dispositivo, ma dal punto di vista sia tecnico che normativo mantengono le loro funzioni distinte.
Per effetto di queste deroghe del 2019, gli utenti italiani sono obbligati ad utilizzare ONT e CPE forniti dall'operatore, limitando la libera scelta al solo router. Solo per le connessioni fibra-misto-rame dove la parte finale dell'infrastruttura prevede ancora il doppino telefonico (come nelle connettività VDSL), l'utente può scegliere liberamente sia modem che router.
Questa decisione è stata presa per motivazioni distinte tra architettura FTTH e FWA, ma che in estrema sintesi si riconducono al timore, da parte degli operatori, che consentire all'utente di fornire il proprio modem avrebbe portato a possibili interferenze sull'alberatura fibra/spettro radio condiviso con altri utenti, con conseguenti interruzioni o degrado del servizio.
Su cosa verte la consultazione 2025
A leggerne solo il titolo, la consultazione AGCOM sembra non avere direttamente a che fare con la possibilità per l'utente di scegliere il proprio router o modem preferito per gestire la connettività ad Internet: si parla invece di "definizione del punto terminale di rete (NTP) per i servizi di accesso alla rete Internet da postazione fissa".
In realtà stabilire dove si trovi questo "NTP" ha implicazioni dirette sulla possibilità in concreto di usufruire di questo diritto, introdotto da AGCOM nel 2018 in applicazione dei regolamenti europei sulla Net Neutrality.
Ma cos'è questo NTP? Il Network Terminal Point é, per definizione, il punto in cui "finisce" la rete pubblica dell'operatore e "inizia" quella privata dell'utente. Una volta stabilito un NTP, tutto quello che sta a monte di questo punto viene considerato proprietà e competenza del provider, tutto quello che sta a valle è invece fornito dall'utente e sotto il suo controllo.
Nel 2020 il BEREC, l'istituzione che racchiude tutti i regolatori europei in materia di telecomunicazioni, ha emanato delle linee guida di identificazione degli NTP che le singole Autorità nazionali devono rispettare nel definire e identificare questo punto per le varie architetture di rete. Per quanto riguarda la definizione del Punto Terminale di Rete, il BEREC ne identifica tre possibili ubicazioni:
- Punto A: prima del modem
- Punto B: dopo il modem, ma prima del router
- Punto C: dopo il router
Per quanto riguarda l'identificazione del NTP, il BEREC ha stabilito un principio fondamentale: per "default", il NTP va sempre identificato al Punto A, a meno che il regolatore non stabilisca la presenza di necessità tecniche oggettive per identificarlo in un punto diverso.
AGCOM non ha ancora armonizzato le sue delibere con le linee guida del BEREC. La delibera "modem libero" del 2018 aveva però di fatto stabilito una situazione equivalente ad un "Punto A" in qualsiasi tipo di rete, con la libertà dell'utente di scegliere liberamente i propri dispositivi di rete; le deroghe per le connessioni in fibra pura e il wireless ad ampio raggio, emanate nel 2019, hanno riportato indietro il NTP al "Punto B" per le reti FTTH e FWA, obbligando l'utente a utilizzare il modem fornito dall'operatore e limitando la libera scelta al solo router.
Ora l'Autorità AGCOM, anche in risposta a molte richieste pervenute, è pronta per armonizzare le sue delibere con le linee guida del BEREC, e nel farlo ha aperto questa consultazione pubblica con la quale, in estrema sintesi, chiede ai portatori d'interesse di rispondere a due domande cruciali:
- Dove va determinato il punto terminale della rete pubblica per ciascuna delle architetture di rete a banda larga diffuse in Italia?
- Hanno ancora senso di esistere le deroghe per le reti FTTH e FWA
Perché è importante partecipare
L'obiettivo di Italian Linux Society era di partecipare alla consultazione AGCOM per presentare all'Autorità le nostre argomentazioni su come non sussista più alcuna necessità tecnica oggettiva per negare agli utenti italiani la libertà di scegliere i loro dispositivi di rete con cui fruire di un servizio di connettività alla rete Internet.
Italian Linux Society ritiene che la possibilità di selezionare i propri dispositivi sia il prerequisito essenziale per poter utilizzare software libero su di essi. Sistemi operativi di rete "FLOSS", come ad esempio OpenWrt o OPNsense, supportano un numero limitato di dispositivi, e l'utente che voglia godere delle 4 libertà deve necessariamente operare una scelta del proprio modem/router proprio in funzione di questo supporto.
Difendere il "modem libero" significa, pertanto, difendere il software libero! La libera scelta dei propri dispositivi è uno strumento a supporto del recupero di una propria autonomia digitale grazie al self-hosting, di una maggiore privacy per sé e la propria famiglia (ad esempio implementando un sistema di blocco di contenuti indesiderati come PI Hole), di un maggiore controllo su ogni genere di dispositivo "intelligente" sparso per casa (oltre a ridurre l'obsolescenza programmata, per esempio grazie a progetti come Home Assistant.io), e tanta altra innovazione "dal basso".
Il procedimento durerà fino a 150 giorni. Non resta che attendere con fiducia le valutazioni dell'Autorità ;-) Nel frattempo, aiutaci a condividere questo articolo! 💌
Crediti
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Immagine router-libero-italia.svg modificata da tucsolo ed ILS Roma seguendo l'idea di Stefano De Carlo, adattando il logo Router Freedom di Markus Meier in CC BY-SA 4.0. Immagine realizzata con Inkscape.
Articolo di Stefano De Carlo, dal LUG Hacklab Cosenza e contributori per ILS · CC-BY-SA 4.0
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